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Novembre 2023

Paladini della Qualità Alimentare: Nas alla carica nelle mense scolastiche! Scopriamo i Risultati degli Insidiosi 42 Controlli in Abruzzo.

Mensa scolastica

L'Aquila, un'esemplare Provincia, ma occhi aperti su Chieti e Pescara: Infiltrazioni, umidità e frigoriferi non all'altezza sotto la lente d'inchiesta.

Risultati Inquietanti: Lo Scacco alle Mense Scolastiche Italiane Rivelato dai Rigorosi Controlli del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute

Nel panorama delle mense scolastiche italiane, una recente serie di controlli del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, in collaborazione con il Ministero della Salute, ha scosso le fondamenta del servizio di ristorazione nelle istituzioni educative. I risultati, resi pubblici dopo un mese di verifiche approfondite su circa 1.000 aziende di ristorazione collettiva, delineano uno scenario preoccupante: una mensa su quattro risulta irregolare.

Tra le anomalie emerse, la conservazione non adeguata degli alimenti emerge come una delle principali criticità. I controlli hanno rivelato che in diversi casi gli alimenti sono stati mal conservati, mettendo in pericolo la sicurezza e la salute degli studenti. La scarsa igiene nei luoghi di preparazione dei pasti è stata un altro aspetto allarmante, sollevando interrogativi sulla qualità generale delle pratiche sanitarie adottate nelle mense scolastiche.

L’indagine ha inoltre evidenziato la presenza diffusa di umidità, muffa e, in alcuni casi, la presenza sconcertante di insetti ed escrementi di roditori. Questi dettagli, apparentemente trascurabili, acquisiscono una rilevanza significativa quando si tratta della salute e del benessere degli studenti che frequentano questi istituti.

I numeri parlano chiaro: il 27% delle aziende di ristorazione collettiva esaminate ha mostrato irregolarità durante i controlli. L’Aquila spicca come un esempio positivo, con la provincia che ha registrato il minor numero di problemi riscontrati. Tuttavia, Chieti e Pescara emergono come luoghi critici, con infiltrazioni, umidità e attrezzature frigorifere non idonee ad aggiungere ulteriori elementi di preoccupazione.

Questo allarme alimenta la necessità di un intervento tempestivo e rigoroso per porre rimedio alle lacune emerse nel sistema di gestione delle mense scolastiche. Le istituzioni coinvolte dovranno adottare misure decisive per garantire la sicurezza alimentare e il rispetto delle normative igieniche negli ambienti educativi, assicurando che gli studenti ricevano pasti sicuri e nutritivi.

In un contesto in cui la salute pubblica è prioritaria, questi risultati sottolineano l’importanza cruciale di vigilare attentamente sulla qualità dei servizi di ristorazione nelle mense scolastiche, promuovendo uno standard che rispecchi l’impegno per il benessere e la sicurezza degli studenti.

Il Nascosto scandalo delle mense rivelato nei dettagli Shock dei Controlli: Da L'Aquila al cuore di Chieti e Pescara, il terrore degli Alimenti a Rischio e dei luoghi di preparazione sotto esame critico!

Nel cuore dell’Abruzzo, là dove si forgiano i sapori dell’istruzione, un’inchiesta pionieristica ha gettato luce su 42 mense scolastiche, scrivendo un capitolo di rivelazioni audaci. I controlli, che si sono spinti oltre il banale per scrutare refettori e centri di cottura, hanno svelato un intricato quadro di carenze e criticità, alimentando un dibattito urgente sull’integrità e la sicurezza alimentare.

Per la metà degli obiettivi ispezionati, il verdetto è chiaro: carenze, anche se non particolarmente gravi, disegnano una mappa di vulnerabilità. In questa danza di giudizi, Teramo è apparso più vulnerabile, mentre l’Aquila ha dimostrato una maggiore resilienza. Tuttavia, sono le province di Chieti e Pescara ad emergere come epicentri di preoccupazioni, con irregolarità che scavano profondamente nei fondamenti igienico-sanitari e strutturali.

Le relazioni degli ispettori parlano di infiltrazioni e umidità che si insinuano come ombre indesiderate, di attrezzature frigorifere che vacillano sulla linea della sicurezza, di spigoli vivi e locali che sembrano stringere il respiro. Estintori con revisioni di validità scaduti rivelano un’altra fessura nella sicurezza, ma in questo caso sul campo rischio incendio. Questo non è solo un elenco di difetti strutturali; è un grido per l’attenzione su come il nostro ambiente educativo debba rispecchiare gli standard più elevati.

Le carenze gestionali si svelano durante la preparazione dei pasti, un atto che dovrebbe incarnare la cura e la dedizione. La mancata comunicazione degli allergeni al consumatore finale è una falle grave, mentre la mancata applicazione delle procedure previste dal manuale di autocontrollo solleva domande sulla coerenza e l’efficacia delle politiche di sicurezza alimentare.

Un particolare sorprendente emerge da un centro di cottura: la promiscuità di alimenti destinati a diverse destinazioni, una distorsione dei confini che solleva questioni fondamentali sulla gestione e la sorveglianza. In questo mondo di pentole e padelle, la mancanza di sequestri di alimenti può essere un sollievo, ma la necessità di garantire un tracciamento regolare sottolinea la delicatezza della situazione.

In questo vortice di sfide, la questione va oltre le mense stesse. È un richiamo all’azione, un’opportunità per rinnovare e rafforzare i protocolli esistenti. L’Abruzzo, da culla di sapori educativi, può emergere da questa tempesta più forte e più consapevole. La nostra responsabilità è trasformare queste scoperte in catalizzatori per un cambiamento positivo, per garantire che ogni pasto servito nelle mense abruzzesi rifletta non solo la ricchezza di sapori, ma anche l’incrollabile impegno per la sicurezza e il benessere degli studenti

"Sotto il martello delle sanzioni: Le mense scolastiche italiane pagano il prezzo delle irregolarità, 192 mila euro di contravvenzioni!"

Il sipario della trasparenza si è alzato sulle mense scolastiche italiane, e ciò che è stato rivelato è un panorama di violazioni tanto sconcertanti quanto costose. Un pesante fardello di sanzioni pecuniarie, ben 192mila euro, è stato irrogato come risultato di approfonditi controlli che hanno identificato 361 violazioni penali e amministrative.

Le infrazioni, meticciate tra una gestione inadeguata e la trascuratezza nella conservazione degli alimenti, hanno sollevato il sipario su un teatro di condizioni igieniche che sfidano la sicurezza e il benessere degli studenti. Il mancato rispetto dei requisiti stabiliti nei capitolati d’appalto è emerso come una delle cause principali delle sanzioni, mettendo in discussione la qualità e la quantità degli alimenti serviti nelle mense.

La mazza delle sanzioni non è l’unico colpo inflitto. L’azione decisa ha portato alla sospensione dell’attività o al sequestro di ben 13 aree cucina-depositi alimenti. La presenza diffusa di umidità, formazioni di muffe, insetti ed escrementi di roditori ha spinto l’autorità a prendere misure drastiche contro carenze igienico-sanitarie e strutturali che, secondo i resoconti, avrebbero potuto mettere a repentaglio la salute degli avventori.

In questo dramma della trasgressione, il pagamento di sanzioni monetarie è solo la punta dell’iceberg. L’imposizione di sospensioni e sequestri serve come monito, un segnale forte che richiama all’attenzione l’urgenza di risolvere le criticità strutturali e igieniche. È un invito a un radicale ripensamento delle pratiche nelle mense, affinché ogni pasto servito sia un atto di cura e rispetto verso coloro che lo consumano.

L’ammontare delle sanzioni non è solo un risarcimento finanziario; è un monito a riconsiderare il valore della sicurezza e della qualità nell’alimentazione dei giovani. Il prezzo da pagare per l’indifferenza e la trascuratezza è ora scritto in cifre, ma la vera posta in gioco è la salute e il futuro dei nostri studenti. In questa epopea di controllo e riforma, il palcoscenico è pronto per un cambiamento duraturo e significativo nel panorama delle mense scolastiche italiane.

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Fonte: il capoluogo.it

Alla prossima…

Fabio

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Garantire Sicurezza e Igiene: Un Imperativo per gli Imprenditori del Settore Ristorativo

Caro imprenditore della ristorazione,

Oggi più che mai, la sicurezza e l’igiene nel settore alimentare non sono solo requisiti normativi, ma rappresentano pilastri fondamentali per il successo e la reputazione del tuo locale. La recente chiusura del bar “Las Vegas” a Vicenza è un campanello d’allarme che risuona in tutta la comunità imprenditoriale.

Le ispezioni straordinarie condotte dai carabinieri di Vicenza, in collaborazione con il Nas, hanno svelato una carenza grave nei requisiti generali di igiene presso il ristorante e bar “Las Vegas”. Il risultato? Alimenti sequestrati a causa di uno stato di conservazione inadeguato e, ancor più preoccupante, senza tracciabilità.

Gli imprenditori, come te, dovrebbero considerare queste situazioni come una lezione da apprendere. La sicurezza alimentare non è solo una questione di conformità normativa, ma è un impegno verso la salute pubblica e la fiducia dei clienti.

L’amministrazione ha inflitto una sanzione amministrativa di 2mila euro, ma il costo maggiore potrebbe essere quello della reputazione perduta e della clientela delusa. Non possiamo permetterci di ignorare l’importanza di seguire le norme igieniche e di sicurezza alimentare, che vanno ben oltre il rispetto delle leggi vigenti.

Questo non è un evento isolato. È il secondo episodio che vede coinvolto il bar “Las Vegas”. Ecco perché è cruciale che gli imprenditori del settore ristorativo, tu compreso, pongano la sicurezza e l’igiene al centro delle proprie pratiche quotidiane.

La collaborazione con i servizi sanitari, come l’ULSS 8 di Vicenza, è essenziale per garantire che il tuo locale rispetti gli standard più elevati. Investire nella formazione del personale, nella tracciabilità degli alimenti e in pratiche igieniche solide non solo ridurrà il rischio di sanzioni, ma migliorerà anche la tua immagine aziendale.

Il settore ristorativo è in costante evoluzione, e la sicurezza alimentare è diventata una preoccupazione crescente per i consumatori. Essere proattivi nell’adottare misure rigorose non solo proteggerà la tua attività, ma dimostrerà anche un impegno tangibile nei confronti della salute pubblica.

In conclusione, è tempo di riconoscere che la sicurezza e l’igiene non sono solo un obbligo legale, ma un investimento strategico per il successo duraturo del tuo locale. Mantieni gli standard più alti e guadagnerai non solo clienti fedeli, ma anche la tranquillità che deriva da una gestione responsabile e consapevole.

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La Sicurezza sul lavoro dal punto di vista della Procura Generale

Procura generale e sicurezza sul lavoro

La sicurezza sul lavoro è un aspetto fondamentale per le aziende pubbliche e private. È responsabilità delle aziende garantire un ambiente di lavoro sicuro e sano per i propri dipendenti, oltre a rispettare le normative vigenti in materia.

Per garantire la sicurezza sul lavoro, le aziende devono adottare misure preventive come la sorveglianza sanitaria dei dipendenti. Questo processo prevede controlli periodici sulla salute dei lavoratori al fine di individuare eventuali rischi o patologie correlate all’attività lavorativa.

Inoltre, è importante che ogni azienda abbia un piano di emergenza ben strutturato. Questo piano deve prevedere procedure da seguire in caso di situazioni di pericolo o emergenze, al fine di proteggere la vita e l’incolumità dei dipendenti.

L’RSPP (Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione) gioca un ruolo chiave nella gestione della sicurezza sul lavoro. Questa figura professionale ha il compito di coordinare tutte le attività legate alla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali all’interno dell’azienda.

Sono stato per l’appunto nominato come RSPP alle seguenti Pubbliche Amministrazioni dopo aver dimostrato esperienza e requisiti societari per gestire oltre 1000 dipendenti per un incarico affidatomi dalla Procura Generale di L’Aquila: la Gestione del Sistema Sicurezza sul lavoro delle dieci sedi della Procura della Repubblica presenti nella regione Abruzzo.

Pertanto, sia nelle aziende pubbliche che private, la sicurezza sul lavoro è una priorità assoluta.

La Procura Generale, in quanto stazione appaltante, è stato il nostro punto di riferimento per poter organizzare il lavoro, partendo dallo stato di salute di ogni immobile collocato sul territorio, accompagnato dal suo relativo sopralluogo per terminare con l’acquisizione delle informazione di tutte le risorse umane presenti.

Acquisite tutte le informazioni derivanti dalla formazione di ogni singolo dipendente e la sua idoneità sanitaria attraverso il nostro Medico Competente,con passaggio di consegna, siamo riusciti senza troppi impedimenti a creare un sistema di gestione pronto a soddisfare le richieste previste dal Disciplinare di gara.

Quanto appena detto è stato particolarmente necessario per la stesura del DVR (Documento Valutazione dei Rischi) che ha permesso a me e al mio Team di poter valutare tutti i rischi presenti e crearne una mappatura personalizzata per ogni immobile contestualmente correlato alle attività svolte dal personale al suo interno.

Ma voglio dare solo una vaga idea del lavoro svolto:

1. La valutazione rischi correlati nelle attività della Pubblica Amministrazione

La Pubblica Amministrazione si occupa di attività variegate che possono includere l’assistenza sociale, la gestione delle infrastrutture pubbliche, la salute pubblica e molto altro ancora. Ogni settore presenta rischi specifici che devono essere affrontati, come ad esempio lavorare con sostanze chimiche pericolose, manipolare apparecchiature elettriche complesse o affrontare situazioni di emergenza.

2. La responsabilità degli enti pubblici e/o delle aziende private per la sicurezza dei dipendenti

Gli enti del settore pubblico hanno la responsabilità di fornire un ambiente di lavoro sicuro per i loro dipendenti. Questo include la formazione adeguata, l’adeguamento degli strumenti e delle apparecchiature, la corretta manutenzione degli edifici e la valutazione del rischio in ogni settore di attività. La sicurezza dei dipendenti non è una scelta, ma una necessità indiscutibile.

3. Le sfide della sicurezza sul lavoro

La dimensione e la complessità delle entità governative possono presentare alcune sfide uniche per la sicurezza sul lavoro. La burocrazia, la rigidità dei processi decisionali e il budget limitato possono rappresentare ostacoli alla corretta implementazione delle misure di sicurezza. Inoltre, la presenza di diverse categorie di lavoratori, dipendenti pubblici, temporanei e appaltatori, richiede una gestione accurata delle responsabilità e della sicurezza.

4. Alcune Strategie attuate per migliorare la sicurezza sul lavoro nella Pubblica Amministrazione

Per soddisfare gli standard di sicurezza, gli enti pubblici devono adottare diverse strategie:

4.1. Formazione continua: fornire ai dipendenti corsi di formazione regolari e specifici sulle procedure di sicurezza. Questa formazione dovrebbe essere mirata alle responsabilità di ogni individuo all’interno dell’organizzazione e all’uso corretto degli strumenti e delle apparecchiature.

 

4.2. Valutazione del rischio: condurre regolari valutazioni del rischio per identificare le aree ad alto pericolo e adottare misure preventive appropriate. Questo include l’integrazione delle tecnologie di sicurezza e l’aggiornamento costante delle procedure in base ai cambiamenti normativi.

 

4.3. Collaborazione con i dipendenti: coinvolgere i dipendenti nella pianificazione e nell’implementazione delle misure di sicurezza, incoraggiandoli a segnalare eventuali situazioni di pericolo e suggerire miglioramenti. Questo aumenterà il senso di responsabilità individuale e collettiva nei confronti della sicurezza.

 

4.4. Monitoraggio e aggiornamento costante: creare un sistema di monitoraggio dei processi di sicurezza, comprendente report periodici sull’andamento della sicurezza sul lavoro. Aggiornare continuamente le politiche e le procedure sulla base di nuovi rischi identificati e best practice del settore.

Ovviamente l’incarico è durato la bellezza di due anni e quattro mesi: sotto il Covid, in piena pandemia, siamo riusciti a portare avanti un lavoro dove la sicurezza inerente le misure preventive per il contrasto al rischio biologico avevano un importanza vitale per l’intero paese.

Ad ogni modo, vorrei ricordare che lo stato mentale delle persone era devastato e iper stressato dai continui cambiamenti di rotta del governo e dalla gestione pandemica, ma nonostante tutto io e il mio team abbiamo portato il risultato a casa acquisendo ancor più credibilità e fiducia sul mercato.

Infine, da non dimenticare, che un piano di emergenza ben strutturato è essenziale per gestire eventuali situazioni di crisi o disastri. Questo piano dovrebbe includere procedure chiare e specifiche, addestramento del personale e una comunicazione efficace per affrontare situazioni di emergenza in modo tempestivo ed efficiente.

In conclusione, sia nelle aziende pubbliche che private, la sicurezza sul lavoro è una priorità assoluta. Adottando misure preventive come la sorveglianza sanitaria e avendo un piano di emergenza ben definito, è possibile ridurre i rischi per i dipendenti e creare un ambiente lavorativo più sicuro. L’RSPP svolge un ruolo fondamentale nel garantire il rispetto delle normative e la tutela della salute dei lavoratori.

Quindi, caro imprenditore, non sottovalutare l’importanza di questa figura, l’RSPP a volte salva vite, gestisce emergenze, infortuni e sorveglianza sanitaria, non credere che sia un semplice corso che serva ai fini degli adempimenti normativi, ma affidati a persone che hanno esperienza dimostrabile ma soprattutto buon senso nell’applicare la normativa in ogni situazione che la tua dinamica azienda affronta ed affronterà nel tempo.

Lui sarà il tuo braccio destro che ti eviterà incontri spiacevoli con le autorità di tipo Penale e Civile, sappi scegliere.

Se non sai dove sbattere la testa scrivi qui: [email protected]

 

Alla prossima!

Fabio

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Quali novità si presentano per i Datori di lavoro inerenti il rischio incendio?

Novità antincendio

Caro imprenditore, devi sapere che a un anno di distanza dall’emanazione dei Decreti Ministeriali (D.M.) del 1, 2 e 3 settembre 2021, che hanno apportato importanti cambiamenti rispetto al precedente D.M. del 10 marzo 1998, ora abrogato, si apre la strada al nuovo scenario normativo per la sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro.

Questa nuova normativa introduce una rivoluzionaria modalità di valutazione del rischio incendio, insieme a misure di prevenzione e protezione adattate ai diversi livelli di rischio. Inoltre, vengono introdotte significative innovazioni riguardanti la formazione degli operatori antincendio.

Per ottemperare ai nuovi dettami di legge, è imperativo integrare la valutazione del rischio incendio prevista dal D.M. del 3 settembre 2021 nel Documento di Valutazione dei Rischi prescritto dal D.Lgs 81/2008. Pertanto, è essenziale rivalutare il rischio incendio secondo le nuove linee guida e valutare la necessità di adottare nuove misure per garantire la conformità alla normativa vigente.

La valutazione del rischio incendio è diventata ancora più complessa con l’entrata in vigore del D.M. 3 Settembre 2021, che ha ridefinito i livelli di rischio incendio, sostituendo la classificazione precedente stabilita dal D.M. 10 Marzo 1998. In precedenza, i luoghi di lavoro erano suddivisi in tre categorie: a basso, medio e alto rischio incendio. Tuttavia, il “Minicodice” del D.M. 3 Settembre 2021 ha introdotto nuovi criteri che determinano se un luogo di lavoro può essere considerato a basso rischio.

Secondo il nuovo Decreto, rientrano nella categoria a basso rischio i luoghi di lavoro che soddisfano le seguenti caratteristiche:

  • Non sono soggetti al controllo dei Vigili del Fuoco ai sensi del DPR 151/2011 e non sono situati in contesti che invece sono sottoposti a tale controllo.
  • Hanno un numero di occupanti non superiore a 100.
  • Presentano una superficie lorda inferiore a 1000 mq.
  • Si trovano ad un’altezza rispetto al piano di campagna compresa tra -5 m e 24 m.
  • Non contengono materiale combustibile che comporti un carico di incendio specifico superiore a 900 MJ/mq (il calcolo è necessario).
  • Non conservano sostanze pericolose in quantità significative e non sono soggetti a lavorazioni pericolose dal punto di vista antincendio.

Per questi luoghi di lavoro è obbligatorio attuare le misure di prevenzione e protezione stabilite dal Minicodice (D.M. 3 Settembre 2021) o, in alternativa, seguire il Codice definito dalla Regola Tecnica Orizzontale “RTO” (D.M. 3 Agosto 2015). Questo codice comprende disposizioni relative a:

  • Compartimentazione dei luoghi a basso rischio rispetto ad altri luoghi con diversi livelli di rischio incendio.
  • Procedure di evacuazione dei lavoratori e delle altre persone presenti nel luogo di lavoro, garantendo la possibilità di raggiungere luoghi sicuri in caso di emergenza tramite percorsi, porte, segnaletica, dispositivi di allarme e comunicazione.
  • Gestione della Sicurezza Antincendio (SGA), che prevede la messa in atto e la verifica periodica delle misure preventive contro gli incendi, nonché la manutenzione degli impianti, delle attrezzature e degli altri sistemi di emergenza.
  • Controllo degli incendi attraverso la presenza di apparecchiature antincendio adeguate, come estintori e idranti.
  • Rilevazione e allarme.
  • Controllo di fumi e calore, garantendo aperture adeguate per il deflusso dei prodotti della combustione.
  • Accessibilità per i mezzi di soccorso e spazi di manovra adeguati.
  • Sicurezza degli impianti tecnologici e di servizio.

Nel caso in cui un luogo di lavoro non rientri nella categoria di “rischio basso” definita dal Minicodice e non sia soggetto ai controlli dei Vigili del Fuoco regolamentati dal DPR 151/2011, sarà comunque necessario progettare la sicurezza antincendio in conformità al Codice di Prevenzione Incendi stabilito dal D.M. del 3 agosto 2015.

Scopri la formazione antincendio su misura per te

A quale categoria appartiene la tua Impresa?  La recente normativa antincendio, basata sulla valutazione del rischio incendio, ha introdotto requisiti specifici per la formazione in materia di sicurezza antincendio. Secondo il D.M. 2 Settembre 2021, i corsi di formazione e aggiornamento sono suddivisi in diverse categorie, progettate per adattarsi alle diverse esigenze.

Per sapere cosa fare per la tua azienda contattaci sul seguente indirizzo mail: [email protected]

Per avere informazioni sulla valutazione rischio incendio

Stesura del Piano di emergenza ed evacuazione

Organizzazione dei corsi antincendio

Corsi di formazione antincendio

Una Nuova sfida per gli imprenditori

Con l’entrata in vigore del rivoluzionario D.M. 2 Settembre 2021, vengono introdotti cambiamenti significativi nell’ambito della formazione antincendio. Addio al livello basso di rischio, ora c’è un obbligo di prova pratica persino per il livello 1 di complessità. Le nuove disposizioni enfatizzano la necessità di avere un numero adeguato di addetti antincendio, tenendo conto delle turnazioni e delle assenze prevedibili.

Se hai seguito corsi antincendio in passato, tieni presente che la formazione pregressa potrebbe ancora essere valida, a patto che rispetti i nuovi criteri definiti dal D.M. 2 Settembre 2021. Inoltre, la formazione teorica può essere svolta tramite videoconferenza, rendendo il processo di apprendimento più flessibile.

Passando al Piano di Emergenza, con l’entrata in vigore del D.M. 2 Settembre 2021, ci sono nuovi obblighi che coinvolgono i luoghi di lavoro con almeno dieci lavoratori, i luoghi aperti al pubblico con più di cinquanta persone contemporaneamente, e i luoghi di lavoro soggetti al DPR 151/2011. Il Piano di Emergenza dovrà essere corredato di Planimetrie di Emergenza, secondo le specifiche dell’Allegato II del D.M. 2 Settembre 2021. Per i luoghi che non rientrano in queste categorie, sebbene non sia richiesto un Piano di Emergenza, resta l’obbligo di adottare misure organizzative e gestionali in caso di incendio, documentate nel Documento di Valutazione dei Rischi.

Infine, con l’entrata in vigore del D.M. 1 Settembre 2021, noto come Decreto Controlli, viene introdotto l’obbligo di tenere un registro dei controlli e delle manutenzioni antincendio nei luoghi di lavoro. Oltre a controlli e manutenzioni specializzate, ora è richiesta anche la sorveglianza visiva dei dispositivi antincendio da parte dei lavoratori, utilizzando una check list dedicata. Mantenere la sicurezza antincendio in cima alle priorità è ora più importante che mai.

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