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Gennaio 2024

La Corte di Cassazione sottolinea l’importanza della sicurezza sul lavoro per gli Imprenditori

Cari Imprenditori,

Il panorama giuridico in materia di sicurezza sul lavoro si è arricchito di nuovi dettagli grazie alla recente sentenza n. 2557 della Corte di Cassazione del 22 gennaio 2024. Una decisione che pone in evidenza l’importanza cruciale della prevenzione e delle procedure operative nel contesto aziendale.

La sentenza e i fatti

Il Tribunale di Teramo ha condannato il legale rappresentante di un’azienda di verniciatura di manufatti per plurime violazioni delle normative a tutela dei lavoratori. L’accusa riguardava l’omissione di procedure operative sicure per l’imbracatura del carico, violando così le normative del d.l. 81/2008. Nonostante la formazione dei lavoratori, il datore di lavoro è stato ritenuto responsabile, evidenziando la necessità di procedure chiare e specifiche, nonché l’importanza della valutazione dei rischi.

Nel particolare il DVR non disciplinava nel dettaglio come orientare la scelta, da parte degli operai, del gancio da utilizzare in relazione al peso dei pezzi che dovevano essere agganciati, considerato che la tipologia di ganci è assai ampia e variabile in relazione al peso da sollevare.


In pratica, il giudice di merito ha affermato che il documento di valutazione dei rischi era inadeguato e generico per quanto riguarda la fase specifica di lavorazione, nota come “attività di imbragatura del carico” o “attività di appesa materiali”.

I motivi del ricorso

Il ricorso presentato dall’imputato si è basato su quattro motivi, denunciando un presunto percorso argomentativo contraddittorio e contestando l’interpretazione erronea del Documento di Valutazione dei Rischi (D.V.R.). Tuttavia, la Corte di Cassazione ha ribadito la centralità della prevenzione e delle procedure operative, indipendentemente dalle argomentazioni difensive.

Responsabilità del Datore di Lavoro: l'analisi della Cassazione

L’analisi della Corte di Cassazione ha enfatizzato la necessità di procedure operative specifiche nel D.V.R., soprattutto per attività legate all’imbracatura del carico. La mancanza di dettagli riguardanti la scelta dei ganci e la gestione del materiale è stata ritenuta inadeguata, portando alla condanna del datore di lavoro.

La decisione cruciale

La sentenza chiarisce che la formazione dei lavoratori, sebbene fondamentale, non esonera il datore di lavoro dalla responsabilità di prevenire i rischi alla radice. La mancanza di procedure chiare è stata ritenuta un elemento determinante nella decisione, sottolineando l’importanza di un approccio completo alla sicurezza sul lavoro.

Conclusioni

In conclusione, la sentenza della Corte di Cassazione richiama l’attenzione degli imprenditori sull’importanza di adottare procedure operative dettagliate e specifiche. La sicurezza sul lavoro non è solo un obbligo legale ma un investimento nel benessere dei dipendenti e nella reputazione aziendale. Un approccio olistico, che comprenda valutazioni accurate dei rischi, definizione di procedure dettagliate e formazione continua, è fondamentale per garantire un ambiente di lavoro sicuro e conforme alle normative vigenti.

Ricordate che investire in formazione nella vostra azienda è un’ottima soluzione come misura di prevenzione ed addestramento ma, come detto dalla Corte di Cassazione, non è condizione sufficiente per far si che la sicurezza sia applicata correttamente.

Visto quanto detto, se fossi in voi, darei un’occhiata ai dettagli delle procedure di sicurezza che il DVR dovrebbe menzionare per salvaguardare la vostra azienda.

Avete ben compreso che non è solo un mucchio di carta che pagate fior di euro per poi essere lasciata all’interno di un armadietto chiuso a chiave senza alcun riscontro nella realtà della vostra azienda.

Anche perché, se è così che la pensate, è anche giusto che vi estinguiate come i dinosauri, l’imprenditoria non è per voi, in quanto per riuscire in tale impresa, le competenze da acquisire sono:

 

  1. Saper leggere un bilancio aziendale
  2. Fare marketing per promuovere i vostri servizi
  3. E soprattutto analizzare i rischi della vostra azienda prima di chiudere i battenti

 

La vostra dedizione alla sicurezza non solo migliorerà il clima lavorativo ma contribuirà anche a consolidare il vostro successo aziendale.

Alla prossima

Fabio

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La Sicurezza sul Lavoro: L’Intricata Verità sulle responsabilità dell’Imprenditore anche con un soggetto Preposto

Draghi l’ha ribadito, la sicurezza sul lavoro è una priorità per il nostro Paese. Ma quanto siamo realmente consapevoli delle responsabilità che gravano sulle spalle degli imprenditori, anche quando nominano un soggetto preposto? Scopriamo insieme cosa dice la legge e come alcune recenti sentenze hanno delineato un panorama normativo che lascia poco spazio a interpretazioni.

Il Principio Fondamentale

Nel tessuto lavorativo italiano, la sicurezza e la prevenzione degli infortuni sono pilastri su cui si erge il benessere dei lavoratori. Questi principi sono regolamentati da normative, tra cui spicca il Decreto Legislativo 81/2008, noto come il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro. Tuttavia, una verità cruciale emerge: la presenza di un preposto non scarica l’imprenditore dalle proprie responsabilità in caso di infortunio sul lavoro.

La Legge e il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR)

L’articolo 28 del D.Lgs.81/2008 impone ai datori di lavoro di redigere un Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), contenente le misure di prevenzione e protezione adottate. Ma, e qui risiede la chiave, la nomina di un preposto non libera l’imprenditore dall’onere di garantire la sicurezza dei propri dipendenti.

Le Sentenze della Corte di Cassazione: Verità Incontestabili

Numerose sentenze emesse dalla Corte di Cassazione italiana negli ultimi anni confermano senza ombra di dubbio la responsabilità del datore di lavoro, anche con un soggetto preposto. Una sentenza del 23 marzo 2023 (n.12122) ha condannato amministratori di un’azienda per lesioni colpose, sottolineando che il datore di lavoro non può sottrarsi alla sua responsabilità in presenza di un preposto se una misura prevista nel DVR si dimostra inidonea.

Il caso del 10 marzo 2023 (n.10110) riguardante il presidente del Consiglio di Amministrazione è altrettanto eloquente: la presenza del preposto non esonera l’imprenditore dalla responsabilità delle misure di prevenzione. Analogamente, la sentenza del 16 febbraio 2022 (n.5415) ha confermato la responsabilità penale di un datore di lavoro per lesioni colpose, nonostante la presenza di un caposquadra preposto.

In sintesi: La designazione di un Preposto non esonera l'imprenditore

Numerose sentenze emesse dalla Corte di Cassazione italiana negli ultimi anni confermano senza ombra di dubbio la responsabilità del datore di lavoro, anche con un soggetto preposto. Una sentenza del 23 marzo 2023 (n.12122) ha condannato amministratori di un’azienda per lesioni colpose, sottolineando che il datore di lavoro non può sottrarsi alla sua responsabilità in presenza di un preposto se una misura prevista nel DVR si dimostra inidonea.

Il caso del 10 marzo 2023 (n.10110) riguardante il presidente del Consiglio di Amministrazione è altrettanto eloquente: la presenza del preposto non esonera l’imprenditore dalla responsabilità delle misure di prevenzione. Analogamente, la sentenza del 16 febbraio 2022 (n.5415) ha confermato la responsabilità penale di un datore di lavoro per lesioni colpose, nonostante la presenza di un caposquadra preposto.

In sintesi: La designazione di un Preposto non esonera l'imprenditore

In conclusione, è essenziale comprendere che la designazione di un preposto non solleva il datore di lavoro dalle responsabilità stabilite nel D.Lgs.81/2008. La responsabilità primaria resta in capo all’imprenditore, che è chiamato a garantire la sicurezza sul lavoro e ad adottare misure di prevenzione efficaci. In un panorama normativo sempre più stringente, la consapevolezza e l’azione pronta sono la chiave per assicurare un ambiente di lavoro sicuro e in conformità con la legge.

 

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Fabio

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ATTENZIONE IMPRENDITORI DELLA RISTORAZIONE: UNA LEZIONE DOLOROSA PER GARANTIRE IL SUCCESSO DEL VOSTRO BUSINESS

Multe esorbitanti e sospensione dell'attività: due macellerie nel veronese travolte da controlli rigorosi!

Se sei un imprenditore nel settore della ristorazione, non puoi permetterti di ignorare l’importanza della conformità normativa e della sicurezza sul lavoro. Recentemente, due macellerie nel veronese hanno fatto questa scoperta a proprie spese, affrontando multe superiori a 40.000 euro e la sospensione delle attività.

COSA E' SUCCESSO?

Durante controlli intensivi condotti dai carabinieri e dai reparti speciali, sono emerse numerose irregolarità che vanno al di là delle normative sulla sicurezza sul lavoro. I titolari, entrambi stranieri, sono stati trovati non in regola su vari aspetti, dall’assenza del documento di valutazione dei rischi all’inadeguatezza delle pratiche igienico-sanitarie, dalla violazione delle norme sulla videosorveglianza interna all’omissione della procedura di autocontrollo HACCP e altro ancora.

IMPARA DALL'ERRORE DEGLI ALTRI

Questa vicenda serve come monito per tutti gli imprenditori della ristorazione. Non trascurare la conformità normativa e la sicurezza sul lavoro, poiché le conseguenze possono essere devastanti per la tua attività. Multe salate e la sospensione delle attività possono mettere in pericolo la reputazione del tuo locale e compromettere la fiducia dei clienti.

COME PROTEGGERSI

Per evitare guai simili, è essenziale essere rigorosi nella conformità normativa. Assicurati di avere tutti i documenti necessari, dalla valutazione dei rischi alle procedure di autocontrollo. Investi nella formazione del personale per garantire il rispetto delle normative igienico-sanitarie e delle leggi sull’occupazione.

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Fabio

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MINISTERO DELL’INTERNO: GUIDA ALLA SICUREZZA SUL LAVORO PER GLI IMPRENDITORI

Carissimi imprenditori,

Oggi vi rivolgiamo l’attenzione a un aspetto cruciale della gestione aziendale che spesso può passare in secondo piano, ma che è fondamentale per la salute e la produttività della vostra azienda: la sicurezza sul lavoro. Il Ministero dell’Interno, attraverso il suo Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha emesso una circolare che non solo richiama all’attenzione, ma sfida ogni datore di lavoro a sollevare il proprio standard di sicurezza, conformemente al Decreto Legislativo 81/08.

IL CAMMINO INNOVATIVO DELLA POLIZIA DI STATO

Il Capo della Polizia ha guidato questa iniziativa, focalizzandosi sulla valutazione del rischio lavorativo dei poliziotti. Un approccio innovativo che si inserisce in un percorso in corso, coordinato dalla Segreteria Nazionale del Siap e dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Un lavoro impegnativo, ma necessario, che mira a uniformare l’applicazione di una normativa delicata su tutto il territorio nazionale. Questo impegno non riguarda solo la Polizia di Stato ma è un richiamo a tutti voi, imprenditori, a seguire l’esempio e adottare pratiche avanzate di sicurezza

LA VIGILANZA ISPETTIVA

All’interno dell’ufficio centrale ispettivo, l’ufficio di vigilanza per la sicurezza nei luoghi di lavoro è la spina dorsale di questo cambiamento. La sua missione è garantire che la legislazione in materia di sicurezza sul lavoro venga rispettata, non solo dagli uffici del Dipartimento ma anche da quelli centrali e territoriali dell’amministrazione della pubblica sicurezza. I risultati di questa attività di vigilanza negli ultimi due anni hanno evidenziato alcune criticità nelle sedi visitate, sottolineando la necessità di correzioni immediate.

UNA PRIORITÀ: IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

Il cuore di una cultura di sicurezza aziendale è la corretta designazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP). La nomina del RSPP è un obbligo non delegabile del datore di lavoro, e la sua presenza è cruciale per coordinare il Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi. Il D.Lgs. 81/08, conosciuto come Testo Unico Sicurezza sul Lavoro (TUSL), sottolinea la necessità di una relazione stretta, univoca e fiduciaria tra datore di lavoro e RSPP.

QUALIFICHE E FORMAZIONE CONTINUA PER IL RSPP

Il RSPP deve possedere le competenze e i requisiti professionali richiesti dalla normativa (art. 32 TUSL). La formazione continua è fondamentale, con corsi di aggiornamento quinquennali definiti dagli indirizzi dell’accordo n.128 del 7 luglio 2016. Questo garantisce che il RSPP sia sempre all’avanguardia in termini di conoscenze e competenze.

VALUTAZIONE DEI RISCHI: UN APPROCCIO SISTEMATICO

La circolare del Ministero dell’Interno (Direzione Centrale di Sanità) Prot. 0000154 del 03/01/2022 mette un’enfasi particolare su diverse attività funzionali al sistema di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. La valutazione dei rischi, definita all’art. 2c 1,let.q del D.Lgs. 81/08, è un processo globale e documentato che mira a individuare misure atte a migliorare nel tempo i livelli di salute e sicurezza. Ogni rischio, che sia oggettivo/tecnico o soggettivo, deve essere attentamente considerato.

IL DVR: UNO STRUMENTO DI RESPONSABILITÀ

Il documento di valutazione dei rischi (DVR), disciplinato dall’art. 28 comma 2 TUSL, è una risorsa vitale. La mancata valutazione, incompletezza o mancato adeguamento costituiscono fonti di responsabilità. Il DVR deve essere aggiornato in occasione di modifiche significative al processo produttivo, evoluzioni tecniche, infortuni significativi o quando la sorveglianza sanitaria lo richiede.

In ordine alla valutazione dei rischi va posta  l’attenzione sulle sottoindicate attività funzionali al sistema complessivo di tutela  della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro:

 

  1. Aggiornamento del DVR all’atto dell’insediamento del nuovo datore di lavoro;
  2. Revisione del documento valutazione dei rischi a seguito di intervenute modifiche delle attività, dei rischi a seguito di intervenire modifiche  delle attività, dei rischi o di infortuni significativi.
  3. Valutazione dei rischi specifici e individuazione del personale  realmente esposto in base alle effettive  procedure di lavoro
  4. Individuazione, descrizione e applicazione dei protocolli operativi finalizzati alla prevenzione e protezione dei rischi e al miglioramento della sicurezza sui luoghi di lavoro
  5. Analisi e descrizione dei processi di lavoro e dei rischi connessi a talune attività assoggettate anche ad altre specifiche normative
  6. Valutazione di rischi ambientali connessi all’esposizione al gas radon e alla contaminazione da legionella.

PROTEZIONE CONTRO RADIAZIONI E LEGIONELLA

I datori di lavoro che gestiscono attività disciplinate dal D.Lgs. 101/20 devono attuare le misure di protezione e sicurezza previste dal Titolo XI “Esposizione dei lavoratori”. Per quanto riguarda la prevenzione del contagio da legionella, sono richiamate le linee guida del Ministero della Salute e il protocollo di controllo del rischio. Inoltre, il D.Lgs. 23 febbraio 2023, n.18, attua la direttiva (UE) 2020/2184 sulla qualità delle acque destinate al consumo umano.

FORMAZIONE: IL FULCRO DELLA SICUREZZA

Nel contesto della formazione, informazione e addestramento degli operatori, sottolineiamo l’importanza di fornire conoscenze e abilità necessarie per affrontare mansioni a rischio, emergenze, primo soccorso e attività antincendio. La formazione è un diritto e un dovere del lavoratore, essenziale per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro.

Nella circolare vengono espressi i seguenti punti:

  • In termini di formazione, informazione e addestramento degli operatori addetti a mansioni a rischio, alle emergenze, al primo soccorso e alle attività antincendio
  • Alla formazione e informazione dei lavoratori, con apposita segnaletica di sicurezza o con chiusura , sulle aree che richiedono restrizioni all’accesso ovvero ove non sia possibile svolgere attività lavorativa

 

DEROGHE E LOCALI PARTICOLARI: UN APPROCCIO ATTENTO TRAMITE GLI ORGANI DI VIGILANZA

Infine, i Datori di Lavoro devono presentare richieste specifiche all’organo di vigilanza per ottenere l’autorizzazione a svolgere attività lavorative in locali sotterranei, semi sotterranei o con altezza ridotta, richiedenti deroga agli artt. 63 e 65 del D.Lgs. 81/08. Questa procedura, pur limitata, è fondamentale per garantire la conformità e la valutazione del rischio da emissioni di gas radon nei locali sotterranei o semi sotterranei, secondo il D.Lgs. 101/20.

Se vuoi risolvere ogni tipo di problematica inerente il Documento Valutazione dei rischi (DVR) scrivici su: [email protected]

 

Alla prossima!

Fabio

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Il rappresentante dei lavoratori: Una persona che può aiutare l’imprenditore oppure un ostacolo alla tua azienda!

La sicurezza sul lavoro è la priorità in ogni contesto aziendale, ma assume un ruolo ancora più critico nel delicato settore delle costruzioni, dove i lavoratori affrontano rischi evidenti, incluso il pericolo chimico. La figura chiave che si erge a difesa della sicurezza è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), eletto direttamente dai colleghi, come richiesto dal D. Lgs. n. 81 del 2008. Il RLS propone strategie preventive, rappresenta i lavoratori per garantire sicurezza e salute, e promuove la cultura della sicurezza sul luogo di lavoro insieme al RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione), al Medico Competente.

Quante tipologie di RLS esistono?

Ogni azienda deve designare un RLS, ma la legge prevede diverse tipologie. Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza di sito produttivo coordina diversi RLS sullo stesso sito, mentre il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza territoriale rappresenta i lavoratori in aree dove il RLS non è designato.

Ma qual è il numero perfetto dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza da tenere nella tua azienda?

 Il numero di RLS varia in base alle dimensioni aziendali: 1 rappresentante per meno di 200 lavoratori, almeno 3 per aziende da 201 a 1000 lavoratori, e almeno 6 per aziende con oltre 1000 dipendenti. Indipendentemente dalle dimensioni.

La formazione del RLS riveste un ruolo fondamentale, organizzare appositi corsi in sede con insegnanti altamente qualificati e aggiornati sulle ultime normative risulta essere la migliore soluzione sul mercato. Si garantisce in merito un’eccellente formazione in sicurezza sul lavoro per tutti i partecipanti.

Quali sono i suoi compiti?

Il RLS può accedere ai luoghi di lavoro, deve essere consultato per la formazione e riceve documenti aziendali sulla valutazione dei rischi. Partecipa alle riunioni periodiche, avverte il responsabile aziendale sui rischi e formula osservazioni durante le verifiche delle autorità competenti. Il RLS promuove misure preventive per tutelare l’integrità fisica e la salute dei lavoratori.

Noi garantiamo attraverso la formazione,  la sicurezza sul lavoro con un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza competente.

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