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MINISTERO DELL’INTERNO: GUIDA ALLA SICUREZZA SUL LAVORO PER GLI IMPRENDITORI

Carissimi imprenditori,

Oggi vi rivolgiamo l’attenzione a un aspetto cruciale della gestione aziendale che spesso può passare in secondo piano, ma che è fondamentale per la salute e la produttività della vostra azienda: la sicurezza sul lavoro. Il Ministero dell’Interno, attraverso il suo Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha emesso una circolare che non solo richiama all’attenzione, ma sfida ogni datore di lavoro a sollevare il proprio standard di sicurezza, conformemente al Decreto Legislativo 81/08.

IL CAMMINO INNOVATIVO DELLA POLIZIA DI STATO

Il Capo della Polizia ha guidato questa iniziativa, focalizzandosi sulla valutazione del rischio lavorativo dei poliziotti. Un approccio innovativo che si inserisce in un percorso in corso, coordinato dalla Segreteria Nazionale del Siap e dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Un lavoro impegnativo, ma necessario, che mira a uniformare l’applicazione di una normativa delicata su tutto il territorio nazionale. Questo impegno non riguarda solo la Polizia di Stato ma è un richiamo a tutti voi, imprenditori, a seguire l’esempio e adottare pratiche avanzate di sicurezza

LA VIGILANZA ISPETTIVA

All’interno dell’ufficio centrale ispettivo, l’ufficio di vigilanza per la sicurezza nei luoghi di lavoro è la spina dorsale di questo cambiamento. La sua missione è garantire che la legislazione in materia di sicurezza sul lavoro venga rispettata, non solo dagli uffici del Dipartimento ma anche da quelli centrali e territoriali dell’amministrazione della pubblica sicurezza. I risultati di questa attività di vigilanza negli ultimi due anni hanno evidenziato alcune criticità nelle sedi visitate, sottolineando la necessità di correzioni immediate.

UNA PRIORITÀ: IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

Il cuore di una cultura di sicurezza aziendale è la corretta designazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP). La nomina del RSPP è un obbligo non delegabile del datore di lavoro, e la sua presenza è cruciale per coordinare il Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi. Il D.Lgs. 81/08, conosciuto come Testo Unico Sicurezza sul Lavoro (TUSL), sottolinea la necessità di una relazione stretta, univoca e fiduciaria tra datore di lavoro e RSPP.

QUALIFICHE E FORMAZIONE CONTINUA PER IL RSPP

Il RSPP deve possedere le competenze e i requisiti professionali richiesti dalla normativa (art. 32 TUSL). La formazione continua è fondamentale, con corsi di aggiornamento quinquennali definiti dagli indirizzi dell’accordo n.128 del 7 luglio 2016. Questo garantisce che il RSPP sia sempre all’avanguardia in termini di conoscenze e competenze.

VALUTAZIONE DEI RISCHI: UN APPROCCIO SISTEMATICO

La circolare del Ministero dell’Interno (Direzione Centrale di Sanità) Prot. 0000154 del 03/01/2022 mette un’enfasi particolare su diverse attività funzionali al sistema di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. La valutazione dei rischi, definita all’art. 2c 1,let.q del D.Lgs. 81/08, è un processo globale e documentato che mira a individuare misure atte a migliorare nel tempo i livelli di salute e sicurezza. Ogni rischio, che sia oggettivo/tecnico o soggettivo, deve essere attentamente considerato.

IL DVR: UNO STRUMENTO DI RESPONSABILITÀ

Il documento di valutazione dei rischi (DVR), disciplinato dall’art. 28 comma 2 TUSL, è una risorsa vitale. La mancata valutazione, incompletezza o mancato adeguamento costituiscono fonti di responsabilità. Il DVR deve essere aggiornato in occasione di modifiche significative al processo produttivo, evoluzioni tecniche, infortuni significativi o quando la sorveglianza sanitaria lo richiede.

In ordine alla valutazione dei rischi va posta  l’attenzione sulle sottoindicate attività funzionali al sistema complessivo di tutela  della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro:

 

  1. Aggiornamento del DVR all’atto dell’insediamento del nuovo datore di lavoro;
  2. Revisione del documento valutazione dei rischi a seguito di intervenute modifiche delle attività, dei rischi a seguito di intervenire modifiche  delle attività, dei rischi o di infortuni significativi.
  3. Valutazione dei rischi specifici e individuazione del personale  realmente esposto in base alle effettive  procedure di lavoro
  4. Individuazione, descrizione e applicazione dei protocolli operativi finalizzati alla prevenzione e protezione dei rischi e al miglioramento della sicurezza sui luoghi di lavoro
  5. Analisi e descrizione dei processi di lavoro e dei rischi connessi a talune attività assoggettate anche ad altre specifiche normative
  6. Valutazione di rischi ambientali connessi all’esposizione al gas radon e alla contaminazione da legionella.

PROTEZIONE CONTRO RADIAZIONI E LEGIONELLA

I datori di lavoro che gestiscono attività disciplinate dal D.Lgs. 101/20 devono attuare le misure di protezione e sicurezza previste dal Titolo XI “Esposizione dei lavoratori”. Per quanto riguarda la prevenzione del contagio da legionella, sono richiamate le linee guida del Ministero della Salute e il protocollo di controllo del rischio. Inoltre, il D.Lgs. 23 febbraio 2023, n.18, attua la direttiva (UE) 2020/2184 sulla qualità delle acque destinate al consumo umano.

FORMAZIONE: IL FULCRO DELLA SICUREZZA

Nel contesto della formazione, informazione e addestramento degli operatori, sottolineiamo l’importanza di fornire conoscenze e abilità necessarie per affrontare mansioni a rischio, emergenze, primo soccorso e attività antincendio. La formazione è un diritto e un dovere del lavoratore, essenziale per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro.

Nella circolare vengono espressi i seguenti punti:

  • In termini di formazione, informazione e addestramento degli operatori addetti a mansioni a rischio, alle emergenze, al primo soccorso e alle attività antincendio
  • Alla formazione e informazione dei lavoratori, con apposita segnaletica di sicurezza o con chiusura , sulle aree che richiedono restrizioni all’accesso ovvero ove non sia possibile svolgere attività lavorativa

 

DEROGHE E LOCALI PARTICOLARI: UN APPROCCIO ATTENTO TRAMITE GLI ORGANI DI VIGILANZA

Infine, i Datori di Lavoro devono presentare richieste specifiche all’organo di vigilanza per ottenere l’autorizzazione a svolgere attività lavorative in locali sotterranei, semi sotterranei o con altezza ridotta, richiedenti deroga agli artt. 63 e 65 del D.Lgs. 81/08. Questa procedura, pur limitata, è fondamentale per garantire la conformità e la valutazione del rischio da emissioni di gas radon nei locali sotterranei o semi sotterranei, secondo il D.Lgs. 101/20.

Se vuoi risolvere ogni tipo di problematica inerente il Documento Valutazione dei rischi (DVR) scrivici su: [email protected]

 

Alla prossima!

Fabio

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