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Blitz dei Carabinieri del Lavoro a Messina, sospensioni e multe salate per lavoro nero e violazioni gravi della sicurezza

Gravi violazioni sulla sicurezza sul lavoro

In una sconvolgente operazione volta a garantire la sicurezza sul lavoro nei cantieri edili di Messina e provincia, i Carabinieri del Lavoro, in collaborazione con l’Arma territoriale e gli ispettori del Lavoro di Messina, hanno messo sotto i riflettori una pratica diffusa: lavoro nero e violazioni sistematiche delle norme di sicurezza.

Le indagini, condotte dal nucleo Ispettorato del Lavoro di Messina, hanno portato a denunce e multe consistenti per oltre 170mila euro. Gli atti accusatori sono stati indirizzati contro 8 committenti e imprenditori, ritenuti responsabili di non aver garantito adeguatamente la sicurezza nei cantieri sotto la loro responsabilità.

Tra le molteplici violazioni emerse durante i controlli, spiccano la mancata vigilanza e segnaletica di sicurezza, l’omessa visita medica, l’assenza di informazione e formazione specifica per gli operai, la mancata installazione delle protezioni contro le cadute dall’alto e la mancata consegna di dispositivi di protezione individuale.

Non meno allarmante è emersa la presenza di 4 lavoratori in nero su un totale di 25, rivelando una pratica illegale dilagante nei cantieri sotto esame.

Le sanzioni amministrative ammontano a €46.400,00, mentre le ammende inflitte raggiungono la cifra significativa di €174.347,00. Inoltre, in sei casi su dieci, è stata applicata la sospensione dell’attività imprenditoriale, bloccando le ditte coinvolte e ponendo fine a condizioni di lavoro pericolose per gli operai.

In un colpo di scena ancora più drammatico, durante un accesso ispettivo è stato eseguito il sequestro preventivo di uno dei cantieri, a causa di gravi violazioni della normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, in particolare il rischio di cadute dall’alto per i dipendenti.

Questo sconvolgente scenario rivela la necessità urgente di rafforzare i controlli e l’applicazione delle norme di sicurezza nei cantieri edili, non solo per proteggere la legalità, ma soprattutto per tutelare la vita e la salute degli operai che quotidianamente lavorano a rischio sulla linea del fronte edile.

Caro imprenditore, non considerare la sicurezza come investimento minimo per la sopravvivenza del cantiere vuol dire morte prematura per la tua impresa…

Ora seguimi nel ragionamento:

Facciamo una panoramica di questa intelligente scelta

  • Quanto ti costa tenere il cantiere fermo?
  • Gli stipendi dei dipendenti vanno pagati comunque a fine mese
  • Come puoi abbattere i costi del tempo dei materiali stoccati?
  • Il sequestro preventivo del cantiere comporta la messa in sicurezza per ristabilire i requisiti minimi di sicurezza del cantiere e trovare una società o un professionista che risolva l’urgenza a basso costo resta difficile
  • Pagare le ammende potevano essere evitate considerando all’interno del computo metrico una stima dei costi inerenti il capitolo della sicurezza che sono pari ad un decimo della multa inflitta?
  • Le visite mediche per tutti gli operai sono la tutela dell’imprenditore in quanto certificare l’idoneità medica di una maestranza potrebbe impedire (per esempio) la caduta dall’alto da un ponteggio ed evitare una morte sul lavoro
  • La mancata formazione sulla sicurezza delle tue risorse umane non è un risparmio per il tuo cash flow, ma è mettere a rischio l’intera organizzazione e creare una emorragia di liquidità per non parlare dei tuoi preziosi operai che rischiano la vita in ogni lavorazione

 

Della drammatica storia che hai appena letto quale è il passaggio che non  ti è chiaro?

Se non vuoi incappare su queste problematiche scrivici subito su: [email protected]

Alla prossima

 

Fabio

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